La Grecia di Avgeropoulos «Se il mio Paese fallisce allora l’Europa non ha senso»
31.05.2015
Francesco Cargnelutti
Trento «Se la Grecia dovesse essere lasciata fallire, allora l’Unione Europea dimostrerebbe di essere un progetto vuoto. Il default greco causerebbe quindi la fine di questo progetto». E il regista greco Yorgos Avgeropoulos a ribadire la necessità di trovare un accordo tra il suo Paese e l’ex troika per porre fine alla questione greca. Lo ha fatto, a modo suo, presentando ieri a Trento il documentario Agora nel corso della seconda giornata del Festival dell’Economia. Avgeropoulos è noto soprattutto per la serie di documentari Exandas, che ha fatto conoscere ai greci la povertà, i conflitti e l’instabilità politica di molti Paesi. «Con Agorà -spiega — ho deciso, invece, di raccontare il mio Paese. L’obiettivo è duplice. Primo, fare in modo che i greci si ricordino ciò che sta succedendo. Secondo, mostrarlo a un pubblico straniero, per fare in modo che capisca che tutto questo potrebbe accadere anche in altri Paesi dell’Europa mediterranea». Cosa si vede nel documentario? «Ciò che è successo in Grecia tra 2010 e 2014 — racconta il regista — anni in cui ho seguito persone comuni per documentare gli effetti della politica dell’austerità sulle loro vite». Difficile capire, secondo Avgeropoulos, se i partner europei e il governo di Alexis Tsipras riusciranno a trovare un accordo. Anche se fanno ben sperare le pressioni che arrivano anche dagli Stati Uniti, impegnati in una partita geostrategica con la Russia. «Sono certo — dice — che quella dell’austerità non è l’Europa che tutti noi abbiamo sognato. La maggior parte dei greci credono ancora in un progetto europeo. Ma non l’Europa in cui la democrazia è stata sacrificata sull’altare del mercato e di una politica neoliberale alla quale da gennaio si sta opponendo il governo di Tsipras». Avgeropoulos non è ingenuo e sa che, anche se si dovesse arrivare a una soluzione soddisfacente per la Grecia, per dare stabilità al Paese bisogna partire dalle sue fondamenta. «La madre di tutti i problemi greci è duplice — dice — Da una parte la corruzione tra le più alte sfere della società, e dall’altra un rapporto con la politica dominato da una mentalità clientelare». «In questi anni — conclude — i Greci stanno riscoprendo quella solidarietà e quella passione per la politica che spero portino ad estirpare questi mali».